É così che Philip Di Salvo, autore del libro Digital Whistleblowing Platforms in Journalism, definisce le piattaforme digitali dedicate alle pratiche di whistleblowing. Questi tipi di piattaforme, che costituiscono l’infrastruttura tecnologica per quello che Gabriela Coleman (2017) considera “Public interest hack”, nascono dalla sovrapposizione tra mondo giornalistico e pratiche di hacking e rappresentano a tutti gli effetti un oggetto di studio ibrido.
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