Le migrazioni costituiscono un «fatto sociale totale», secondo l’insegnamento tuttora insuperato di Sayad (1999) che, per restituirne il rilievo, impiega appunto la no- ta categoria di Mauss.
Tale pervasività, che ne è tratto caratterizzante, non si è tuttavia ancora tradotta in una estesa consapevolezza pubblica, laddove prevale invece la frequente semplificazione ora di tono securitario, ora di tono emergenziale. Nostro malgrado – viste le profonde implicazioni di lungo periodo – anche in Italia i fenomeni migratori continuano a rimanere sovente un discorso per specialisti; che, nel momento in cui affronta pubblici più ampi, rischia appunto una svilente squalifica.
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